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Sì, viaggiare da sole

Trentenni, plurititolate, naturalmente precarie, con pochi soldi in tasca, ma con un fortissimo desiderio di viaggiare come quando eravamo giovani. Spensierate, amanti dell'avventura, senza paura dell'altro e del nuovo.

Come fare a riappropriarsi di quella magnifica sensazione di libertà, nonostante il futuro incerto che ci alita insistentemente sul collo?

E' solo una questione di denaro? Cioè, se fossimo lavoratrici benestanti, con un mutuo già avviato e un allegro conto corrente, cambierebbero le nostre possibilità di viaggio? Si certo, ma forse in peggio.

"Lavoro, guadagno, spendo e pretendo"; ma è veramente questo quello che vogliamo?

In realtà, la tanto ricercata disponibilità economica spesso diventa un limite per chi vuole essere un vero viaggiatore: "mai più campeggio! Preferisco un hotel, ma non un 2 stelle, almeno 3 o 4, poi se c'è la piscina è il top. Quindici euro a notte a Ferragosto? Ma dove vai a stare, in un tugurio? Solo voli diretti, niente scali né notti in aeroporto; al massimo un bel giro sul trenino e in un colpo solo vediamo tutti i monumenti, così arriviamo in tempo per il gioco aperitivo. Voglio solo rilassarmi, non ho mica tutto sto tempo per viaggiare!".

Noi precari invece abbiamo un'altra idea del tempo e quindi anche del viaggio.

Basta trasformare la precarietà in un punto a nostro favore riappropriandoci del tempo libero tra un co.co.pro. e l'altro, sfruttandolo per viaggiare, viaggiare per scelta, investendo le poche risorse di cui disponiamo, affidandoci alla nostra creatività e alla nostra capacità di costruire reti, ponti tra le persone.

E' così che nasce Io viaggio da sola - Itinerari precari, un modo di viaggiare originale, economico, relazionale, agile, svincolato dai pacchetti all inclusive e nonostante ciò, sempre di qualità.

Zaino in spalla, si parte!

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